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Diario Digitale 5 – Pensiero Creativo e Computazionale


Pubblicato il 22 Novembre 2024

Le competenze digitali sono oggi una questione di sopravvivenza culturale e competitività economica. L’indagine ICILS 2023, presentata dall’Invalsi, ha messo in luce aspetti fondamentali del livello delle abilità digitali degli studenti italiani, rivelando una serie di sfide, ma anche importanti opportunità per il nostro sistema educativo.

Uno dei risultati più interessanti riguarda il cosiddetto “sorpasso delle ragazze”. Le studentesse italiane dimostrano una capacità superiore rispetto ai coetanei maschi nel valutare criticamente le informazioni reperite online. Con un punteggio medio di 500 punti nella scala delle competenze digitali (CIL), superano i ragazzi di ben 18 punti. Questo divario ci indica chiaramente che il potenziale delle studentesse va valorizzato con politiche formative mirate, in grado di promuovere l’uso della tecnologia e incentivare la partecipazione femminile a carriere digitali. Per l’Italia, si tratta di un’opportunità cruciale per ridurre il gender gap nel settore tecnologico.

Tuttavia, il divario digitale in Italia non si limita alle differenze di genere. Esiste un evidente squilibrio territoriale tra Nord e Sud. Nel Nord, oltre la metà degli studenti raggiunge almeno il livello 2 della scala CIL, mentre nel Sud e nelle Isole solo un quarto degli studenti riesce a raggiungere questo livello. Questo quadro evidenzia la necessità di investire in infrastrutture digitali, come la connessione internet veloce, e di formare docenti capaci di integrare la tecnologia in maniera inclusiva. La riduzione delle disuguaglianze regionali è fondamentale per garantire un futuro equo a tutti gli studenti italiani.

Un altro elemento interessante è l’influenza del background culturale familiare sulle competenze digitali degli studenti. La presenza di libri in casa è risultata essere un indicatore estremamente significativo. Gli studenti che possiedono più di 26 libri in casa ottengono punteggi mediamente superiori di 40 punti rispetto a quelli che ne hanno meno. Questo dato dimostra quanto sia importante promuovere la lettura come strumento per sviluppare il pensiero critico, un elemento indispensabile per affrontare le sfide del mondo digitale in modo consapevole.

Un’altra competenza cruciale è il pensiero computazionale. Dal 2018, l’indagine ICILS ha iniziato a valutare anche questa abilità, considerata una delle nuove frontiere per il successo nel mondo del lavoro futuro. Ma che cos’è esattamente il pensiero computazionale? Si tratta di affrontare un problema complesso, scomponendolo in parti più piccole e identificando schemi e modelli che possono essere replicati per trovare soluzioni. È una forma di pensiero logico, una sorta di “logica algoritmica”, che rappresenta una competenza imprescindibile per i giovani che si troveranno a vivere in un mondo sempre più digitalizzato. I risultati del 2023 hanno mostrato un punteggio medio degli studenti italiani pari a 482 punti, in linea con la media internazionale. Tuttavia, è fondamentale continuare a investire in quest’ambito per ridurre le disparità regionali e garantire che tutti gli studenti possano sviluppare appieno queste abilità.

Parallelamente, l’OCSE ha introdotto una rilevazione sul pensiero creativo (Creative Thinking) che rivela ulteriori sfide per il sistema educativo italiano. L’Italia si posiziona nelle retrovie rispetto a paesi come Singapore, Corea del Sud e Australia, ma mostra un lieve miglioramento. Le ragazze superano ancora una volta i ragazzi, seppur con un vantaggio più contenuto rispetto alla media OCSE, segnalando una predisposizione maggiore verso compiti impegnativi e un forte senso del dovere. Anche in questo caso, è necessario un impegno costante per ridurre il divario e migliorare le performance degli studenti.

Il contesto nazionale mostra, ancora una volta, dinamiche già note: Nord e Centro in testa, Sud e Isole in difficoltà, con eccezioni positive come il Sud Isole che supera il Sud continentale. Le disparità economico-sociali influiscono meno sui risultati rispetto ad altre rilevazioni, ma continuano comunque a limitare l’emergere delle eccellenze. Il pensiero creativo, nonostante le difficoltà, offre nuove opportunità di crescita, dimostrando che questa abilità può essere sviluppata attraverso una formazione mirata, senza essere prerogativa esclusiva dei cosiddetti “geni creativi”.

Investire nelle competenze digitali significa investire nel futuro del Paese. I dati dell’ICILS 2023 ci mostrano una realtà fatta di miglioramenti e ostacoli ancora da superare. Da una parte, il punteggio medio è cresciuto, passando da 461 punti nel 2018 a 491 nel 2023; dall’altra, restano disuguaglianze di genere, regionali e socio-economiche. Colmare questi divari è essenziale per garantire che tutti i giovani possano diventare cittadini digitali consapevoli e critici, in grado di partecipare attivamente alla vita del Paese.

Il futuro delle competenze digitali in Italia richiede una visione inclusiva e mirata: una scuola che mira a migliorare le abilità digitali è una scuola che investe nella democrazia, nell’uguaglianza di opportunità e nella partecipazione attiva. I dati dell’ICILS sono un campanello d’allarme, ma anche un’opportunità da cogliere. Migliorare significa crescere insieme, senza lasciare indietro nessuno. Solo così potremo costruire un futuro realmente equo e digitale per tutti.